"L'inglese" (1999) - raffinato thriller di Steven Soderbergh


Terence Stamp in una scena del film "L'inglese"



Presentato fuori concorso al Festival di Cannes, è un sofisticato thriller diretto da Steven Soderbergh, regista sperimentale e poliedrico. Protagonista un granitico Terence Stamp. Nel cast Peter Fonda (figlio di Henry) e Barry Newman ("Punto zero"). Se cercate film di qualità andate subito a prendervi il dvd de "L'inglese". 

Steven Soderbergh è un regista dallo stile unico; particolarissimo. “L’inglese”, dunque, è un thriller che non segue una narrazione standard. Si resta spiazzati. Il tempo è frammentato; irreale. Spezzato e filtrato dalla memoria dell'anti-eroe che muove i fili della storia. Non c'è corrispondenza tra suono e immagine. Si tratta di un'opera senza vincoli che risponde solo a se stessa ed è questa la sua bellezza. Soderbergh ama la new wave francese e inglese degli anni Sessanta e Settanta per la libertà con cui lavoravano i registi. In un’intervista Terence Stamp ha definito "L'inglese" un vero film e i veri film, dice, sono quelli per cui lui ha deciso di diventare attore. Qui Stamp dà il volto a Wilson, un fuorilegge che dopo anni di carcere in Inghilterra parte alla volta di Los Angeles per far luce sulla misteriosa morte della figlia che aveva una relazione con un discografico implicato in un giro di affari poco puliti. Wilson, aiutato da un tipo nerboruto, si mette subito sulle tracce dell'uomo per regolare i conti. Soderbergh inserisce, nei flashback, degli spezzoni di "Poor Cow" (1967) di Ken Loach in cui Stamp, allora molto giovane, è protagonista. La fotografia de "L'inglese" dai colori caldi come il sole al tramonto è opera di Edward Lachman che ha curato anche quella dello splendido "Carol". 

PS. Di Terence Stamp, interprete solido, vi consiglio di vedere anche “Una canzone per Marion”

©micolgraziano


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