"Sesso, bugie e videotape" di Steven Soderbergh


"Sesso, bugie e videotape"



"Essere felici non è poi quella gran cosa. 
L'ultima volta che sono stata davvero felice 
sono ingrassata un sacco".


Brillante opera prima di Steven Soderbergh che, all'epoca, aveva ventisei anni. "Sesso, bugie e videotape" ebbe un grande successo e a Cannes si aggiudicò la Palma d'Oro. Soderbergh s'ispirò ad alcuni film americani degli anni Settanta: "L'ultimo spettacolo" di Peter Bogdanovich, "Cinque pezzi facili" di Bob Rafelson, "Conoscenza carnale" di Mike Nichols. E puntò tutto sugli attori. Tutti e quattro gli interpreti sono perfetti: James Spader (premiato a Cannes per la sua performance), Andie MacDowell ("Quattro matrimoni e un funerale"), Peter Gallagher, Laura San Giacomo ("Pretty Woman"). La sceneggiatura è un gioiello (una candidatura all'Oscar) con dialoghi affilati e spiazzanti. Una storia introspettiva. Melodramma misurato. L'anima del film è racchiusa nel titolo. Sesso: è un argomento tabù per Ann, moglie, casalinga, prigioniera di un matrimonio infelice con un ricco avvocato, una casa (bella, ben arredata) algida e lussuosa. Ann cerca di risolvere i suoi blocchi andando da uno psicanalista. Suo marito, il rampante, avido, John (che sbandiera virilità) si consola con un'amante arzilla, Cynthia, che è la sorella di Ann. Cynthia e Ann sono come il giorno e la notte. Una disinibita, l'altra pudica. Le bugie: sono le menzogne che John racconta alla moglie Ann. Videotape: ecco che spunta il biondo Graham. Personaggio che scompiglia le carte. Arriva ospite a casa di Ann e John. Ha subito un atteggiamento impertinente. Indaga, fa domande indiscrete. Graham è uno spirito libero. Un'indole vagabonda (non ha un posto fisso dove stare, non vuole avere troppe chiavi, dice). Graham è un vecchio amico di John, dai tempi dell'università. Graham ha un chiodo fisso: interroga le donne. L'argomento è il sesso. Le interviste le registra per poi conservarle gelosamente. Le (ri)guarda per accendersi, provare brividi insoliti. Diversamente, Graham, non ha rapporti; è un solitario. Tra Graham e Ann scatta improvvisa una scintilla. Sono simili nelle loro paure. Il film è sensuale. Non indugia sui corpi. Non è una pellicola sull'azione, ma sul desiderio, declinato in tante forme. Bella l'alchimia tra la MacDowell, che si dimostra un'attrice matura e consapevole, e Spader. Spader riempie lo schermo con la sua vulnerabilità, mentre guarda fisso nella macchina da presa. Uno stile di recitazione che lascia il segno.  

©micolgraziano 

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