Noir da non perdere: "Vertigine" di Otto Preminger (1944) - Un classico!

 

Dana Andrews in "Vertigine"



"VERTIGINE", IL NOIR DA VEDERE ASSOLUTAMENTE!


"Non dimenticherò mai 
il giorno in cui Laura morì"


Capolavoro assoluto del genere noir, “Vertigine” (titolo originale: “Laura”) diretto da Otto Preminger (regista instancabile sul set) e tratto dal romanzo omonimo di Vera Caspary, scrittrice che collaborò con Cukor, Donen, Fritz Lang, Mankiewicz. “Vertigine” vanta una fotografia esplosiva (premiata con l’Oscar), una trama affascinante, misteriosa e onirica (come spesso accade in pellicole di questo genere). Il cast è composto da attori formidabili, a cominciare da Dana Andrews ("I migliori anni della nostra vita") nel ruolo di un detective che s’innamora, tramite un ritratto (topos del noir), di Laura Hunt, uccisa a colpi di fucile sul volto. Oltre a Andrews c’è uno stratosferico Clifton Webb, nel ruolo di un giornalista pungente e acido, affabile e sinistro, pigmalione di Laura e ben inserito negli ambienti che contano. Abbiamo inoltre Vincent Price (famoso per i suoi ruoli nei film horror) nei panni di un elegante rubacuori nonché fidanzato di Laura. E poi, ovviamente, c’è lei, la splendida Gene Tierney, che interpreta, appunto, Laura, protagonista dell’intera storia eppure assente. Sì, perché noi spettatori sappiamo, fin dai primi istanti, che Laura è stata uccisa. Ce lo riferisce in una memorabile scena Waldo Lydecker (il giornalista interpretato da Clifton Webb) mentre la macchina da presa ci mostra la sua casa sontuosa e dove infine troviamo lui immerso nella vasca da bagno mentre si gode un bel bagno caldo. La trama, come spesso accade nei noir di quegli anni, soprattutto quelli che lasciano spazio all’immaginazione, è ambigua e non ci viene rivelato esplicitamente se ciò a cui assistiamo è frutto della mente del poliziotto che sta indagando sull'omicidio (cosa altamente probabile) o se realmente, a un certo punto, i fatti prendono una piega diversa da quello che ci era stato raccontato all'inizio. Svariati i raffronti che si possono fare con altre pellicole: da La donna del ritratto di Fritz Lang a “La donna che visse due volte” di Hitchcock. Infatti Laura che tutti credevano morta riappare in carne e ossa cambiando il corso degli eventi e delle indagini. Vincent Price considerava “Vertigine” il suo miglior film. E come dargli torto? “Vertigine” è una vera potenza (celebre la colonna sonora) e ha anche ispirato “I segreti di Twin Peaks” la nota serie tv ideata da David Lynch e Mark Frost.

©micolgraziano

Commenti