Jean Seberg, l’attrice simbolo della Nouvelle Vague. Indimenticabile nel ruolo di Patricia nel celebre “Fino all’ultimo respiro” (1960) al fianco di Jean-Paul Belmondo: lei nei panni di una studentessa americana aspirante giornalista, lui in quelli di un bandito. Tante le immagini memorabili: Patricia, con la maglietta dell'"Herald Tribune", sugli Champs-Élysées, che vende quotidiani, Patricia che guarda dritto in macchina e si accarezza le labbra col pollice, imitando il gesto dell’amante, mentre lui giace a terra morto. “Seberg - Nel mirino” dell’australiano Benedict Andrews (un’importante carriera nel teatro, ha diretto anche Cate Blanchett e Isabelle Huppert) omaggia la Seberg e lo fa scegliendo un’attrice che ha la stessa potenza sullo schermo: Kristen Stewart. Anche la Stewart, americana, è celebre in Francia. Ha vinto inoltre il prestigioso Premio César per “Sils Maria”, in cui recitava al fianco di Juliette Binoche. La performance di Kristen Stewart in "Seberg" è perfetta. Buca lo schermo (vulnerabile e magnetica) particolarmente nei minuti finali quando fuma una sigaretta seduta in un bar e i pensieri le attraversano la mente, sulle note di "Just Like Tom Thumb's Blues" (di Bob Dylan) cantata da Nina Simone. Il film non è un biopic tradizionale, né ha il piglio del thriller politico come doveva essere nelle intenzioni. Ma ci sono due ottimi motivi per vederlo: il ricordo di Jean Seberg, grande artista e icona di stile (con quel taglio di capelli e il suo look rivoluzionario), e l’interpretazione elegante della brillante Stewart. PS: Nel cast anche Vince Vaughn.
©micolgraziano
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