"Rain Man" (1988) di Barry Levinson


Dustin Hoffman e Tom Cruise

Quando un film ti lascia a bocca aperta, anche senza effetti speciali, è davvero un'opera straordinaria. È il caso di "Rain Man", splendido classico anni Ottanta, che trae la sua forza da: una solida sceneggiatura (premiata con l'Oscar), due attori spettacolari, una coinvolgente colonna sonora. 
Dustin Hoffman (premiato con l’Oscar) e Tom Cruise (in una delle migliori interpretazioni della sua carriera). Memorabile anche Valeria Golino  che lascia il segno in un ruolo secondario.

Dustin Hoffman
Impossibile non affezionarsi ai fratelli protagonisti di questo racconto emozionante. Charlie e Ray, diversi, distanti. Sono poi di straordinaria potenza alcune immagini, entrate nell’albo d’oro del cinema. Tra queste una in particolare: Cruise e Hoffman che camminano accanto, in una strada deserta. Scarpe che macinano asfalto. Charlie e Ray sono entrambi assorti nei loro pensieri. Charlie (Cruise) serio, ombroso, capelli vaporosi, una mano in tasca, tira dritto spedito. Di fianco c’è il fratello Ray, anch’egli avvolto nel suo mondo, un universo affollato di numeri, di intricati calcoli matematici (impossibili da risolvere per gli altri, ma non per lui), Ray con i pantaloni che lasciano scoperti i calzini. Cammina tenendo le mani lungo i fianchi e lo sguardo fisso in avanti. 

Tom Cruise
Gli occhi di Charlie, invece, non possiamo vederli perché sono coperti da un paio di occhialoni scuri, s'intuisce però che è molto nervoso. È infuriato perché gli affari gli vanno male (vende auto di lusso), è fuori di sé perché il padre (con cui non aveva rapporti) non gli ha lasciato neppure un centesimo, eppure il patrimonio dell’uomo era bello ricco con una fortuna milionaria che invece è finita tutta nella mani di Ray, di cui Charlie non conosceva neppure l’esistenza. Le uniche cose che restano a Charlie in eredità sono una Buick Roadmaster del 1949 che lui fin da ragazzo voleva guidare e poi qualche cespuglio di rose. A bordo di questo bolide, Charlie e Ray, compiono un lungo viaggio, da Cincinnati a Los Angeles (vanno in auto perché Ray ha il terrore di prendere l'aereo). E così tra le varie tappe, di città in città, si conosceranno meglio. Soprattutto Charlie, un ragazzotto cinico e spregiudicato, partito con l'idea di diventare tutore di Ray (autistico) capirà molte cose su di sé e su di Ray che tutti noi abbiamo amato: l'uomo della pioggia goloso di puff al formaggio e appassionato di tv. “Rain Man” è uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita. PS. Di grande effetto i primi istanti, con quell'auto 'volante'...

©micolgraziano 

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