"The Unforgivable", recensione del film con Sandra Bullock - Su Netflix

 

Sandra Bullock

"The Unforgivable" di Nora Fingscheidt (regista dell'acclamato "System Crasher"). Non sorride mai, Ruth; occhi tristi. Laconica, solitaria. I suoi silenzi raccontano sofferenze, tagli profondi. Non ha un cappotto caldo a proteggerla dal freddo e nel gelo di Seattle aspetta tremante l'autobus alla fermata, incurante di chi le suona per darle un passaggio. Schiva, non si fida di anima viva, Ruth. Anche perché, appena abbassa la guardia, le prende di brutto. E il cuore se lo tiene stretto.

Una notte, al centro ittico dove lavora, la pestano di botte per alcune colpe del passato, un passato che ritorna, ciclico, e le resta addosso indelebile; un miasma, una macchia che le impedirà la rinascita, un futuro migliore. Ruth, personaggio tragico. Ruth è la protagonista di “The Unforgivable” (che in italiano significa “imperdonabile”; il titolo è la radice quadrata della trama). Non siamo di fronte a un capolavoro ma c’è comunque un ottimo motivo per guardare “The Unforgivable”. E il 'motivo' si chiama Sandra Bullock, che è formidabile, e ci regala una performance sensibile, carica di umanità. 

Sandra Bullock
Ruth è un personaggio lontano anni luce da quelli che l’hanno resa celebre in passato, e cioè: le donne tenere e accattivanti delle morbide commedie romantiche (che a Hollywood sanno girare davvero bene) di cui è stata regina indiscussa nel corso degli anni. È lei, dunque, Sandra Bullock, il vero motore del livido “The Unforgivable" (che comunque vanta un ottimo cast, ci sono, tra gli altri, Viola Davis e Vincent D’Onofrio). Il film è tutto sulle sue spalle (figura anche tra i produttori della pellicola) ed è grazie a lei se restiamo incollati alla poltrona per due ore. Ruth è stata vent'anni in prigione. Per un delitto che non ha commesso (lo scopriamo attraverso dei flashback), ma si è presa la colpa per difendere la sorella, bambina di cinque anni. 

Ruth ha cresciuto la piccola, le ha fatto da madre, dopo la morte dei genitori. Ma quando Ruth finisce dietro le sbarre con l'accusa di aver sparato a un poliziotto, la ragazzina viene adottata da una famiglia. Eppure Ruth di Katherine (così si chiama la sorellina) non saprà più nulla. Invano le scriverà lettere dal carcere; nessuna risposta. Niente. Ed è questo uno dei dolori con cui Ruth deve fare i conti. Una cicatrice, una delle tante, che l'ha resa schiva e sospettosa. Tuttavia tenace. Lei che sa lavorare il legno (di mestiere fa il falegname) e che cerca di rimodellare la vita, di ricostruirla; ricominciare da capo. Ma gli ostacoli sono insormontabili. Perché dovunque andrà sarà sempre colei che ha ucciso. Finirà nel mirino di due uomini che chiedono vendetta. I genitori adottivi di Katherine la terranno alla larga, fino a un epilogo che, forse, fa intravedere un barlume di speranza, in un abbraccio di redenzione. 

"The Unforgivable" è disponibile su Netflix. PS. Direttore della fotografia è Guillermo Navarro che nel corso della sua carriera ha collaborato più volte col regista Guillermo del Toro.

©micolgraziano 

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