"Blonde" (2022) - Biopic su Marilyn con Ana De Armas da Oscar - Su Netflix

 

Ana De Armas

BLONDE
tra realtà e fantasia la vita della diva

Presentato a 'Venezia79', è diretto dall'australiano Andrew Dominik. La sceneggiatura trae origine dal noto romanzo della scrittrice americana Joyce Carol Oates (pubblicato da "La nave di Teseo"). Il film è un biopic originale e ambizioso (quasi tre ore di durata) e di forte impatto. L'attrice spagnola Ana De Armas, star in ascesa, è strabiliante nei panni di Marilyn Monroe (1926 - 1962). Il cast eccellente. Spiccano in ruoli minori Bobby Cannavale e Adrien Brody. Uno dei produttori è Brad Pitt."Blonde" è disponibile su "Netflix". 


"E guardale lì, come splendono. 
Eppure ogni stella è così sola".

Fuoco e fiamme, una notte degli anni Trenta, a Los Angeles. Qualcuno guida in stato confusionale: è la madre della piccola Norma Jeane (vero nome di Marilyn). La donna, in preda alla follia, tenta di soffocare la figlioletta nella vasca da bagno. Sono alcune scene iniziali del discusso (è stato ferocemente criticato, e anche il pubblico si è diviso), attesissimo, “Blonde”. Un biopic sui generis, provocatorio ed esplosivo. L'obiettivo numero uno non è tanto documentare bensì sconvolgere. Andrew Dominik è un regista di carattere: lascia il segno in quest'opera esteticamente impeccabile; la fotografia alterna colore e raffinato bianco e nero.

Ana De Armas
"Blonde" non è una cronaca fedele. Svariati episodi sono manipolati dalla fantasia. Nell'incipit ci viene raccontata, con pochi ma eloquenti dettagli, l’infanzia drammatica di Marilyn, cresciuta senza padre, portata di qua e di là; una madre rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il film fa leva sul dolore di Marilyn privata dell'affetto del genitore: è uno dei fili conduttori della trama che si dipana con salti temporali; si passa con disinvoltura dalla piccola Marilyn alla Marilyn adulta trattata come un cencio, un oggetto sessuale, dai produttori cinematografici. Non è un film apologetico. Anzi è drammaticamente crudo: triangoli amorosi (con i figli d'arte Cass Chaplin
Edward G. Robinson Jr. ), aborti. Un pugno allo stomaco la scena di una squallida fellatio al presidente Kennedy (la macchina da presa indugia lungamente sulla bocca di Marilyn). 

Ana De Armas
Ancora: il breve, burrascoso, matrimonio con Joe DiMaggio, il campione di baseball. Di lei era gelosissimo, l'avrebbe voluta moglie perfetta e donna di casa. E infine il sì ad Arthur Miller, il drammaturgo, unione anch'essa destinata a fallire. Dal ritratto di Dominik viene fuori una diva piena di fantasmi, instabile, che rompe gli specchi di casa, se ne sta nuda tutto il giorno, consuma alcol e pasticche per sopire un dolore lacerante, inconsolabile. Ferite che la porteranno a lasciarsi andare del tutto nell'ultima struggente sequenza. De Armas è sensazionale nel ruolo. La sua recitazione è un buon motivo per vedere il film. 

©micolgraziano

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