Per una serata relax: "Shall we dance?"


Susan Sarandon


"SHALL WE DANCE?", COMMEDIA SPENSIERATA

Remake del film giapponese del '96 diretto da Masayuki Suo


Preparate una mega ciotola di pop-corn, una bibita fresca al punto giusto e, mi raccomando, sistematevi comodi: la serata è tutta vostra, quel che ci vuole è soltanto una bella commedia spensierata per una fuga dalla realtà: sto parlando di "Shall we dance?", un film che scelgo spesso quando cerco buon intrattenimento. Gli ingredienti sono quelli giusti: tanta musica (il mambo irresistibile di Sway nella versione delle Pussycat Dolls), atmosfere rassicuranti, colori morbidi, un cast ben nutrito: Richard Gere, Jennifer Lopez, Susan Sarandon e tanti fantastici attori in ruoli secondari come il mitico Stanley Tucci (qui ballerino senza eguali), l'ottimo Richard Jenkins ("La forma dell'acqua"). E ancora: Lisa Ann Walter (uno spasso mentre balla la rumba e tuona: "Ma questa è la rumba. È il ballo dell'amore e non mi arriva un accidente di niente!") e poi Bobby Cannavale (formidabile), che vi consiglio di vedere nel capolavoro di Woody Allen, "Blue Jasmine", con una meravigliosa Cate Blanchett, premiata con l'Oscar. 

Ebbene, veniamo al succo di "Shall we dance?". Siamo a Chicago (nota a margine: ve lo ricordate Richard Gere in "Chicago"?). Richard Gere è John, avvocato stufo della solita vita che, diciamolo, non è niente male: famiglia, carriera, una splendida casa, una moglie attraente, insomma tutto sembrerebbe filare liscio, la sua è un'esistenza da big dream, il grande sogno americano. Eppure, niente, John, è insoddisfatto; irrequieto. E così, un giorno, dopo aver visto un'affascinante (e malinconica) donna (Jennifer Lopez) tutta sola alla finestra di una scuola di ballo (un'immagine alla Edward Hopper), John s'iscrive, in gran segreto, a un corso di danza. Nuovi incontri, nuove porte che si aprono. Inizia, per il serio John, tutto giacca e cravatta, un'esperienza elettrizzante che lo cambierà per sempre. 

Richard Gere

Richard Gere, in varie interviste dell'epoca, ha raccontato che si è preparato a lungo per questo ruolo, prendendo lezioni di ballo. 

Indimenticabile è la scena del tango con Jennifer Lopez.

Un'ultima parola sulla colonna sonora, tra i brani spicca la splendida The Book of Love, cantata da Peter Gabriel, brano del gruppo indie pop The Magnetic Fields

Buon divertimento. 

©micolgraziano


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