"MANGLEHORN", BURBERO ROMANTICO
"Un palloncino appartiene al cielo da dove è arrivato.
Altrimenti rimane solo"
"A te piace l'arte moderna?"
"Non me ne frega niente dell'arte moderna"
ROMANTICO MISANTROPO
Scontroso dal cuore d'oro, Manglehorn, (Al Pacino), aspetto rock, vive in Texas. Fabbro di mestiere, ha una bottega dove duplica chiavi. Ogni tanto, col suo furgone, corre a liberare gente rimasta chiusa in auto. Manglehorn è un tipo solitario, ha come migliore amica la piccola, vaporosa, gatta bianca Funny, per la quale darebbe la vita. Le giornate si alternano monotone: i pasti nel solito locale, la serata alla sala giochi, l'appuntamento in banca per versare contanti. E poi c'è il grande passatempo di Manglehorn: scrivere appassionate lettere d'amore, rigorosamente a mano, alla sua adorata Clara, fiamma del passato, fuoco mai spento eppure irraggiungibile: le missive tornano indietro ogni volta e lui le conserva tutte in una stanza della casa; una casa piccola buia e disordinata.
ANCORA QUALCOSA SU MANGLEHORN
Manglehorn, taciturno e dall'aria ruvida, si trascina una ferita incurabile, alimentata da rimpianti e delusioni. Ripete di avere un dolore nel cuore. A farlo soffrire è il ricordo di Clara, alla quale dedica pensieri strappalacrime densi di poesia. Clara è diventata quasi prototipo, essere immateriale. Clara è la donna idealizzata; una dea, splendida e perfetta. Nella vita di Manglehorn c'è spazio per pochissime persone. Ingombrante è il ricordo immenso di Clara. Le altre presenze si contano su una mano: Dawn (Holly Hunter), una gentile signora bionda che lavora in banca e ama gli animali; Jacob (Chris Messina) che è il figlio di Manglehorn; poi la nipotina. Alla nipotina, Manglehorn, compra peluche, palloncini e gelati. E insieme conversano di foglie e di fate.
PERCHÉ VEDERE QUESTO FILM?
Ad ammaliare è soprattutto Al Pacino, protagonista assoluto di questa pellicola diretta da un regista che si è fatto notare negli ultimi anni a livello internazionale: David Gordon Green ("Halloween", 2018). Accanto a Pacino ci sono la sempre impeccabile Holly Hunter (andatela a vedere in "Lezioni di piano") e un ottimo Chris Messina, che ricordiamo in "Vicky Cristina Barcelona" di Woody Allen e "Julie & Julia" di Nora Ephron.
TRATTI ONIRICI
Accanto a una narrazione tradizionale e realistica, il film ha dei momenti onirici: un incidente d'auto con macchine e cocomeri sparsi rosso sangue, e la magia di Manglehorn che a un certo punto riesce ad aprire le serrature senza chiavi, semplicemente muovendo le dita. (Al cinema tutto è possibile!)
COSA CI RESTA?
La storia di Manglehorn insegna che non bisogna avere paura del cambiamento.
©micolgraziano
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