Horror d'essai: "Revenge" (1971) di Sidney Hayers

 

Joan Collins in "Revenge"



IL PUB DEI SEGRETI...

Se vi piace il genere, guardatevi subito “Revenge” (in Italia conosciuto col titolo “Il passo dell’assassino”), interessante horror/thriller inglese, magnetico per suspense e trascinanti atmosfere anni Settanta. Dietro la macchina da presa troviamo lo scozzese Sidney Hayers (“Il circo degli orrori”, “La notte delle streghe”). Hayers, apprezzato da Stephen King, ha ispirato anche Dario Argento (che lo ha citato nel finale di “Suspiria”)

Il cast di “Revenge” è bello ricco. Un nome su tutti: Joan Collins, sex symbol che divora lo schermo, con una potente presenza scenica. Tutti noi la ricordiamo per la sua carriera a Hollywood negli anni Cinquanta ma anche e soprattutto per essere stata protagonista della celebre soap opera "Dynasty" dove vestiva i panni della perfida Alexis Colby. Anche in "Revenge" il personaggio della Collins riserva colpi di scena: interpreta una certa Carol, donna sensuale, pronta a tradire per il proprio tornaconto. Ma non voglio svelarvi troppo della storia. 


"Revenge"
Altro protagonista di questo horror firmato Hayers è James Booth, attore di teatro e d'innegabile charme. Poi abbiamo Kenneth Griffith, bravissimo, che fa venire brividi di paura nel finale (glaciale e inquietante). La trama, in sintesi, eccola qua: un maniaco sessuale viene messo in galera per omicidio e poi liberato per mancanza di prove. Un tale di nome Jim Radford (marito di Carol), padre della vittima e gestore di un pub, decide di farsi giustizia da sé e, assieme a un amico, rapisce il presunto killer per farlo fuori. Il piano però non va come previsto, i due non uccidono l'uomo: lo rinchiudono nella cantina del pub di Radford e gli eventi precipitano. 

Quanto ai luoghi dell'azione: simbolica è la cantina, tema ricorrente nelle storie dell’orrore, pensiamo (per citare pellicole recenti) a “Parasite” o (pescando nel classico) a “Psycho” di Hitchcock, o a una divertente black comedy dei fratelli Coen con Tom Hanks: “Ladykillers“ dove lo scantinato svolge un ruolo molto importante. “Revenge” è, dunque, una pellicola da riscoprire, con diverse scene che restano impresse: una stanza da letto piena di ragnatele (viene in mente "L'albero di Antonia"), un assassino con gli occhiali rotti, una carta da parati opprimente, una botola, una telefonata di ghiaccio che sbroglia la matassa. 

©micolgraziano

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