NEL CENTRO DEL MIRINO
per chi ama thriller e azione
"Nel centro del mirino", thriller solido. Intrattenimento di ottima qualità come era nello stile degli anni Novanta (per esempio: "Il socio"). Dietro la macchina da presa troviamo il tedesco Wolfgang Petersen (“La storia infinita”). Il cast è da urlo: Clint Eastwood, perfetto nei panni di un ruvido poliziotto dal passato tormentato (per rilassarsi suona il piano e ascolta Miles Davis), e John Malkovich che dà il volto al cattivo di turno: Mitch, personaggio agghiacciante, dallo sguardo micidiale che, anche grazie ad alcune inquadrature azzeccate, fa venire brividi sulla pelle (uccide a sangue freddo con pistole che si fabbrica da sé). Malkovich (attore sempre impeccabile) per questa performance si è aggiudicato una candidatura agli Oscar (il film ha avuto in tutte tre nomination) e proprio la sua magnifica interpretazione è uno dei motivi che rende imperdibile "Nel centro del mirino". Non svelerò troppo. Dirò soltanto che Eastwood interpreta un agente segreto in prima linea che deve acciuffare un killer spietato disposto a tutto. Suspense, sì. Inseguimenti sui tetti, idem (a proposito di tetti: guardate "Frantic"). E qualche citazione del miglior Hitchcock (“Vertigo”) con mani attaccate ai cornicioni e volti tiratissimi. Ovviamente, come in tutti i prodotti commerciali made in Hollywood, non poteva non mancare l'intrigante storia d’amore tra l’agente eroe e l'affascinante collega della squadra (una carismatica Gene Russo), i due mangiano il gelato sulle scale del Lincoln Memorial. Il ritmo è incalzante e alcuni momenti complessi vengono risolti in maniera geniale. Le musiche sono di Ennio Morricone. Insomma, uno di quei film da tenere nella cineteca.
©micolgraziano
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