"Nata di marzo" (1958), sofisticata romcom di Antonio Pietrangeli

 
Antonio Pietrangeli


NATA DI MARZO 
commedia sulla parità  

Antonio Pietrangeli ha creato memorabili personaggi femminili, ancora oggi potenti e attuali. La protagonista di "Nata di marzo"  è una giovanissima moglie borghese che non accetta la vita scialba da casalinga che il marito vorrebbe imporle. È un film di dialoghi intelligenti e corposi. Tra gli sceneggiatori figurano Ruggero Maccari, Furio Scarpelli e Ettore Scola (ovviamente anche Pietrangeli, autore del soggetto). Attrice principale la francese Jacqueline Sassard (anche lei nata a marzo...). Coprotagonista Gabriele Ferzetti. Sassard, all'epoca, veniva dal successo di "Guendalina" (1957) di Alberto Lattuada e curiosamente anche lì il suo personaggio si innamorava di un architetto. 

Commedia borghese. Rosa e sofisticata. Efficaci dialoghi e personaggi. Unico neo: via via perde ritmo. La storia si svolge a Milano. Protagonista è Francesca (Jacqueline Sassard), una liceale tutta pepe cresciuta nella bambagia. Un giorno incontra Alessandro (Gabriele Ferzetti). Lui fa l’architetto. È un buon partito. Più grande di lei di parecchio. Comunque si sposano. In principio tutto fila a meraviglia. Alessandro la vizia. Vanno a vivere in un bell’appartamento. Lui è affascinante e pare proprio il principe azzurro. Eppure la magagna c'è: Alessandro è un retrogrado. La differenza di vedute scatena attriti. Francesca, spirito libero, porta in dote un caratterino niente male. Detesta stare a casa con le mani in mano. Il marito non le permette di lavorare e allora Francesca si sfoga spendendo soldi a destra e a manca. Non è felice. Vorrebbe iscriversi all’università ma Alessandro non approva. Francesca è una donna moderna che non ci sta a recitare il ruolo di sposina (e madre) zitta e all’angolo. L'angelo del focolare che prepara cotolette per la gioia della dolce metà (c'è, a questo proposito, una scena memorabile). Scardina i luoghi comuni, lei cresciuta in una famiglia di donne imprenditrici e indipendenti. 

Antonio Pietrangeli
Una moglie ragazzina, Francesca, che chiede di vivere alla pari del marito; un marito assente, preso dai propri affari. Cosa fa tutto il giorno?, si domanda Francesca, che a un certo momento sospetta che Alessandro abbia un’amante. Francesca è gelosa delle colleghe del marito (lo trova al bar con una donna) e addirittura anche degli amici di lui perché quando è con gli amici Alessandro è sempre allegro mentre con lei tiene il muso, e non fanno altro che bisticciare. Francesca paladina della libertà. Contro i pregiudizi. Significativa la sequenza in cui dà una bella lezione di guida al marito che al volante è un pericolo pubblico. Ironico il titolo del film "Nata di marzo": allude al carattere vivace e volubile dei nati di marzo, il mese "pazzerello che anche se non piove porto l'ombrello". Ecco, Francesca è accostata al mese di marzo perché non accetta regole, perché s'impunta e tiene testa al coniuge, un uomo di piccole vedute: non accetterebbe il tradimento della moglie eppure pretende d'essere perdonato per le sue scappatelle. In fondo, Francesca non è né volubile né rompiscatole: chiede solo uguale trattamento. Francesca si aggiunge alle altre straordinarie donne nate dalla penna di Pietrangeli: Adriana e Celestina

"Nata di marzo" è disponibile, al momento, su Prime Video 

©micolgraziano

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