HALLOWEEN ENDS
brivido e splatter
Tredicesimo film della saga creata da John Carpenter. "Halloween Ends" è la terza pellicola diretta dall'ottimo David Gordon Green. Nel cast, ovviamente, lei: Jamie Lee Curtis, nel ruolo dell'impavida Laurie Strode. Un film irrinunciabile per gli amanti dell'horror. "Halloween Ends" regala momenti di bel cinema, a metà strada tra l'indie e il pop. Splendida la selezione musicale, fin dai titoli di testa sulle note di un energetico rock: "Midnight Monster Hop" di Jack & Jim.
Il bambinaio di "Halloween Ends" si chiama Corey (Rohan Campbell) ha il classico aspetto timido da orsacchiotto coccolone, eppure, la notte di Halloween, scaraventa giù dalle scale, dopo una serie di scherzi macabri, il ragazzino del quale si deve prendere cura. Il piccolo, mentre i genitori sono via, s'impegna al massimo per scatenare la rabbia di Corey. Il bambino è su di giri, afferra coltelli esaltato, senza paura guarda alla tele "La cosa" di Carpenter, sfida il ragazzo, lo insulta, e lo chiude a chiave in una stanza. Dopo la tragedia, nella cittadina, Corey resterà il baby-sitter psicopatico e, non sarà più libero di girare per le strade. Corey viene scansato da tutti ma non da Laurie Strode né da sua nipote Allyson. Non svelo oltre.
Il film alterna scene rassicuranti (ammorbidite dalla calda fotografia firmata Michael Simmonds) a sequenze atroci (si esce dalla sala frastornati). L'apice dell'orrore è raggiunto nella parte finale. "Halloween Ends" è un racconto ultra dark sull'eterna lotta del bene contro il male. Il male, nella cittadina dal sapore vintage, somiglia a una malattia contagiosa, un virus letale che entra dagli occhi e fa strage. Resta una domanda: "Halloween Ends" è davvero l'ultimo film della serie?
©micolgraziano
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