"Il sesto senso" (1999)


"Il sesto senso"

Philadelphia. Notte. I coniugi Crowe sono rientrati da poco. Hanno trascorso la serata fuori. Sono felici. Il camino è acceso. La fiamma del desiderio arde. Eppure, complici le tenebre, sta per accadere qualcosa di agghiacciante...

Cari lettori, oggi vi consiglio "Il Sesto Senso". Thriller molto dark datato 1999, scritto e diretto da M. Night Shyamalan. Con Bruce Willis, l'australiana Toni Collette (guardatela in "About a Boy" e nel recente "Cena con delitto") e il piccolo (strepitoso) Haley Joel Osment, classe '88. Una storia inquietante. Atmosfera cupa. Shyamalan definì questa sua pellicola un incrocio tra "Gente comune" e "L'esorcista".

Considerato uno dei migliori film americani di tutti i tempi, ha ricevuto sei nomination agli Oscar. Il racconto segue le vicende del piccolo Cole, bambino problematico, solitario, che è in contatto con i trapassati. E vive nel terrore. La sua frase "vedo la gente morta" è orami un cult, tra le battute più celebri del cinema statunitense. 

Shyamalan ha una passione per Hitchcock e (proprio come era solito fare il maestro del brivido) ama apparire in brevi ruoli. Qui ne "Il Sesto Senso" lo troviamo nei panni di un medico. 

E visto che siamo in tema: se cercate un libro sui fantasmi, vi consiglio "Il giro di vite" di Henry James, da cui è stato tratto anche un horror molto apprezzato da Martin Scorsese e da Guillermo del Toro. Il titolo è "Suspense" (1961). Protagonista Deborah Kerr. 

©micolgraziano 

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