"Racconti Romani" (1955), commedia di Gianni Franciolini, dall'opera di Alberto Moravia

 

Alberto Moravia


RACCONTI ROMANI
le avventure di quattro truffaldini

Commedia popolare scanzonata, agrodolce e romantica. Molto divertente. Tratta dai racconti di Alberto Moravia che ha scritto anche la sceneggiatura, insieme a Sergio Amidei, Age & Scarpelli e Francesco Rosi. Splendida la compagnia di attori: Totò, Vittorio De Sica, Giovanna Ralli, Franco Fabrizi, Maurizio Arena, Silvana Pampanini, Antonio Cifariello. Il film si aggiudicò due David di Donatello. 

Roma, anni Cinquanta. Alvaro (un fantastico Franco Fabrizi, grande attore), cinico scansafatiche in cerca del colpaccio, finisce in prigione per una “puncicata”, così racconta chi lo conosce. Tornato in libertà, raduna una scalcinata combriccola di ventenni scioperati, che pendono dalle sue labbra, e li trascina in una serie d'impicci, promettendo loro mari e monti. Il piano è comprare un camioncino e metter su una ditta di trasporti. Di “grana”, però, neppure l'ombra. Così Alvaro, che si crede un genio della truffa, escogita una serie d'imbrogli rocamboleschi ma, come si dice a Roma, i quattro resteranno come Don Falcuccio e tre passeranno una notte in gattabuia. 

Racconti romani
Gli strampalati compari di Alvaro sono: Spartaco (Giancarlo Costa), aiuto barbiere nella bottega del cognato, Mario (Maurizio Arena), cameriere in una trattoria del centro, Otello (Antonio Cifariello), garzone "pesciarolo", fidanzato con l’energica Marcella (irresistibile Giovanna Ralli), proprietaria del banco. Alvaro e compagnia bella le tentano tutte: fanno i bagarini davanti allo stadio; spacciano diecimila lire false; si fingono agenti della squadra buon costume per multare coppiette al Pincio; contattano un sedicente intellettuale per scrivere una lettera che possa muovere a compassione un ricco avvocato. Obiettivo: spillargli moneta. Nulla da fare. Perché il fantomatico professore li precede e i soldi dell’avvocato se li intasca per primo e fila via. È uno dei momenti migliori del film. 

Totò
Nei panni dell’autore della missiva troviamo uno spettacolare Totò, protagonista di una scena memorabile, al fianco di Vittorio De Sica. La conversazione tra i due verterà sui suoni delle parole e le idiosincrasie che esse provocano. Tra i vocaboli "odiosi" c'è mamma, "parola fastidiosissima, a causa delle tre emme". La sceneggiatura è brillante e gira a meraviglia, così i dialoghi veraci, all’insegna di un romanesco che oggi non si sente più: “te sei svejiata co' 'a scuffia rivortata?”, "te pesto come 'n baccalà". "Racconti Romani" è uno spasso. Scorre, un episodio via l'altro, con la stessa freschezza dell'acqua dei nasoni (le fontanelle capitoline). La trama si snoda attorno ai tipici personaggi, infingardi, lestofanti e bugiardi, della commedia all'italiana. L'amaro è addolcito da spruzzate di rosa. 

"Racconti Romani" è disponibile, al momento, su Prime Video 

©micolgraziano 

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