CAST DA URLO E...UN GIALLO CAPOLAVORO!
"Lei non sorride mai?"
"No. Me l'hanno sconsigliato.
Dicono che favorisca le rughe".
Agatha Christie, col suo tipico umorismo inglese, una volta disse:"Il momento migliore per pianificare un libro è mentre stai facendo i piatti". Per quel che riguarda "Assassinio sull'Orient Express", la Christie lo scrisse in una camera d'albergo: stanza 411 del Pera Palace Hotel di Istanbul. La città turca era una delle tappe di questo mitico treno celebrato dal cinema e dalla letteratura (guardate "In viaggio con la zia"). "Assassinio sull'Orient Express" è, notoriamente, uno dei capolavori della scrittrice inglese e questo film del '74, diretto da Sidney Lumet semplicemente splendido. Magnetico e avvincente. Merito sì di un'ottima sceneggiatura ma anche di un cast di prim'ordine che comprende nomi altisonanti: Lauren Bacall (che carisma, che classe!), Sean Connery, Anthony Perkins (ve lo ricordate in "Psycho"?), Ingrid Bergman (che vinse l'Oscar), Jacqueline Bisset, Martin Balsam, Vanessa Redgrave. E soprattutto: un attore fenomenale come l'inglese Albert Finney (interprete shakespeariano), nei panni del super protagonista Hercule Poirot, il leggendario investigatore belga che ha appassionato generazioni di lettori in tutto il mondo. A dare un tocco particolarissimo è l'incantevole fotografia del premio Oscar Geoffrey Unsworth, premiato con la statuetta per "Cabaret" e "Tess".
Memorabili le scene del convoglio che sfreccia seminando nell'aria dense nuvole di fumo, immagini di grande potenza. Rapiscono i serrati dialoghi tra Poirot e i passeggeri sospettati di aver commesso un delitto. I faccia a faccia sono densi, con battute da manuale. Diversi i riferimenti a un classico come "La signora scompare". La citazione è palese quando Poirot disegna sul vetro del finestrino una lettera dell'alfabeto proprio come succedeva nella pellicola di Hitchcock. "Assassinio sull'Orient Express" è un gran bel film che, al solito, consiglio a tutti, ma in modo particolare a chi ama la letteratura, il cinema d'autore, a chi si emoziona quando vede recitare attori carismatici.
©micolgraziano
Buongiorno, grazie per l'articolo. Ho una curiosità, che non sono riuscito a trovare in rete: nel film, Albert Finney sembra "bloccato" con la schiena e con il collo; come mai quella rigidità? È dovuta a qualche incidente, o è una finzione cinematografica? In quest'ultimo caso, perché? Ringrazio anticipatamente chiunque saprà rispondermi.
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