"La stranezza" (2022) di Roberto Andò - Ficarra e Picone in forma smagliante!

 

Ficarra e Picone

LA STRANEZZA 

Il cinema italiano, nel 2022, ha omaggiato Luigi Pirandello con due film: “Leonora addio” di Paolo Taviani e, appunto, “La stranezza” di Roberto Andò. Protagonisti de "La stranezza: Toni Servillo, Ficarra e Picone. Il duo comico siciliano illumina lo schermo ed è il vero motore del film. “La stranezza” piacerà agli amanti del teatro. Una pellicola dotta e popolare (in dialetto siciliano e frasi che sono vere perle) che s'inserisce nel genere cine-palcoscenico, di cui mi piace ricordare qualche esempio illustre: “Rumori fuori scena” di Peter Bogdanovich, “La sera della prima” di John Cassavetes, "Pallottole su Broadway" di Woody Allen

Incipit fiabesco. Il treno fischia e sbuffa. Sicilia, anni Venti. Luigi Pirandello (un Toni Servillo riflessivo e misurato) torna nella città natale, Agrigento, in occasione degli ottant’anni di Giovanni Verga (Renato Carpentieri). In quei giorni, però, muore l’adorata balia e Pirandello prolunga la permanenza sull'isola per organizzare il funerale. Fa quindi la conoscenza dei becchini Onofrio (Picone) e Sebastiano (Ficarra). Due tipi bizzarri, furbetti e grossolani, che si dilettano col teatro (quando vedono Pirandello non lo riconoscono...). Onofrio coltiva velleità letterarie e s'appresta a mettere in scena, con una combriccola di attori scalcinati, una tragicommedia scritta di suo pugno. Le prove in teatro di Onofrio e compagnia sono gustosissime. E non poteva esser altrimenti, dato che Roberto Andò il teatro lo conosce alla perfezione, idem il toscano Ugo Chiti (coautore della sceneggiatura insieme ad Andò e Massimo Gaudioso).

Ficarra e Picone
"La stranezza" mostra un Pirandello smarrito (è l'unico che non parla dialetto), tormentato, preso dal blocco dello scrittore. Un genio in totale crisi creativa. Di notte ha visioni, parla con fantasmi, tra cui la balia, sorta di grillo parlante - lei gli raccontava storie che diventavano materia viva sulla pagina. A tirarlo fuori dall'intricato labirinto saranno proprio Onofrio e Sebastiano, loro sì carichi di entusiasmo e idee. Assistere alla loro commediola da quattro soldi sarà per Pirandello una mano santa. Lo spettacolo dei becchini al debutto si rivela disastroso: pubblico in rivolta, attori contro attori. Liti, accuse, urla e schiamazzi. La finzione che si fa realtà, con lacrime e legnate. Parapiglia e sipario chiuso. 

Ficarra e Picone
Lo stesso caos si registra alla prima al Teatro Valle di Roma (era il 9 maggio 1921) del capolavoro di Pirandello "Sei personaggi in cerca d'autore". Il pubblico non gradì e al termine della rappresentazione coprì l'autore d'insulti e fischi. Malgrado ciò, l'opera divenne un successo e Luigi Pirandello fu insignito del Nobel nel 1934. 

Ficarra e Picone
Il film di Andò cita, mescola, intreccia fantasia e verità, facendoci respirare un'aria sicilianissima, ironica e tragica. Ficarra e Picone sono i veri mattatori e ricordano Franco e Ciccio - scelti, anche loro, in un film su Pirandello: “Kaos" dei Fratelli Taviani. “La stranezza” è un film d'altri tempi, un'ode al teatro e al suo pubblico, quel pubblico che considerava l'andare a teatro un rito necessario e quasi sacro. 

©micolgraziano 

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